La nascita di individui con un’anima cattolica e di una società con un’anima cattolica avverrà attraverso cuori che pulsano di vita soprannaturale; attraverso menti il cui pensiero viene illuminato dalla fede e dalle sue verità; con gli uomini la cui forza viene rinvigorita dalla speranza, e il cui amore è impetuoso, puro ed universale attraverso la castità.
Una tale trasformazione radicale del cuore e della mente, capace di rinnovare l’uomo anno dopo anno, può avvenire in un solo ed unico posto: la liturgia (i sacramenti e la pubblica preghiera della Chiesa).
“Ogni anno lo Spirito di Dio si impossessa dei suoi amati e dà loro la sua luce e il suo amore; ogni anno ottiene un aumento di vita dall’influenza materna che la beata Vergine esercita su di lui, sulla celebrazione delle sue gioie, dei suoi dolori e delle sue glorie; e infine, la brillante costellazione formata dall’apparizione successiva dei nove cori degli angeli, e dei santi nei loro diversi ordini di apostoli, martiri, confessori e vergini, getta su di lei, ogni anno, un aiuto potente ed una consolazione abbondante.
“Adesso, quello che l’anno liturgico fa per la Chiesa in generale, lo fa anche per l’anima di ciascuno dei fedeli che è attento nel ricevere il dono di Dio. Questa successione di stagioni mistiche impartisce al Cristiano gli elementi di questa vita sovrannaturale, senza la quale ogni altra vita non è che una sorta di morte, più o meno travestita.” (Dom Gueranger, The Liturgical Year)
Dato che la vita soprannaturale cambia radicalmente tutto ciò che è connesso ad essa, che siano uomini o cose, essa diventa il canale per un cambiamento radicale della società. Da una società sotto il potere dell’oscurità (citazione dei romani) può trasformarsi in una società sacra attraverso l’immissione delle verità e delle azioni soprannaturali nell’anima di tutte le istituzioni che regolano la vita sociale. Perciò ogni cosa in una tale società – come accadde nella breve società della cristianità medievale – assunse, in diversi livelli, un carattere sacro, laddove non solo gli individui ma anche i costumi e le istituzioni adoravano il Signore funzionando come avrebbero dovuto funzionare, per esempio come strumenti della santificazione dell’uomo.
Messa tradizionale in latino: Porta della Natura al Sovrannaturale
Qual è la natura di questa struttura di parole, simboli e cerimonie che costituisce la Messa Tradizionale in Latino che ha tenuto ‒ e detiene ancora ‒ le menti e i cuori delle minoranze creative da Palestrina a Bach e Handel, from Michelangelo a Pugin, da Raffaello a Dali?
La risposta deve essere ricercata nel fatto che il Cattolicesimo abbia applicato alla struttura della Messa un’intuizione fondamentale seguendo la quale essa ha sempre vissuto ‒ che il soprannaturale fiorisce dove alla natura è permesso di dispiegare i suoi poteri.
Così, attraverso questa unione simbiotica tra il naturale ed il soprannaturale nel Rito Antico e nei suoi dintorni, il Vangelo sussurrò, urlò, cantò, convinse e infiammò attraverso un cerimoniale carico di simboli, parole incise, inni di persecuzione, tenere sculture, intricati oggetti in legno, lavori in ferro ornati e guglie svettanti. Attraverso tutto questo, il Vangelo, illuminato dalla Tradizione ispirata dallo Spirito ‒ la saggezza dei Padri della Chiesa, le preghiere realizzate dai santi sacerdoti, il cerimoniale autorizzato dai grandi pontefici ‒ conquistò l’Occidente. In questo modo, la “Messa delle Ere” diede un’anima all’Europa con la parola di Dio “vivente ed efficace, più affilata di qualunque spade a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore”. (Ebrei 4:12)
Ma la dimensione vincente di questa unione armoniosa del naturale e del sovrannaturale nel Rito Antico fu la sua comunicazione trasparente delle verità del Cattolicesimo. La “Messa delle Ere” fu l’elemento primario nell’ispirare, definire e sostenere la nuova cultura Cattolica perché gli autori del suo rituale, sacerdoti “così identificati nella Chiesa che ne conosciamo raramente i nomi”, erano uomini di intensa preghiera che hanno fedelmente e vividamente modellato il linguaggio, i simboli e le posture del rito sulla Fede Cattolica in tutta la sua integrità, con tutta la sua complessità intellettuale, con tutto il mistero tremendo, profondità spaventosa, sfida provocatoria al mondo, tenero conforto e potere di rigenerazione. Era chiaro ed immutabile nella sua identità come la stessa Fede Cattolica avesse il potere di toccare e trasformare i pensieri, gli amori e le aspirazioni di milioni, che divennero, in piccolo o in grande, creatori e sostenitori di una società Cristiana. Comunicava potentemente il Vangelo, tonando la verità, mormorando il mistero, e respirando il sacro in un modo che risuonava nei cuori di uomini e donne ordinari, risvegliando nel profondo della loro peccaminosità, la grandezza dell’amore del Dio-Uomo crocifisso, e il loro destino condizionato dalla libertà di felicità estrema.
Dunque il Rito Antico, in primo luogo attraverso la sua insistenza sulla comunicazione dell’integrità della verità Cattolica nella proporzione e nell’armonia esposte dalla Tradizione che risale agli apostoli, e in secondo luogo rivolgendo potentemente l’uomo attraverso un rituale che affronta il suo senso del sacro in un modo fortemente attraente, comunicava la liturgia tradizionale. Perché essa comunica integralmente, fedelmente e trasparentemente la realtà mistica e le verità eterne nel loro spirito di aiuto alla comprensione umana attraverso generazioni di santi, è qui che la Chiesa raggiunge lo scopo della sua esistenza: l’onore di Dio e la trasformazione degli uomini in figli di Dio.
L’intera vita della Chiesa si esprime e si svela nella sua liturgia; tutte le relazioni di creature con Dio qui trovano il loro principio e il loro consumo; con gli stessi atti con cui gli individui e la massa realizzano l’unione con Dio, la liturgia rende Dio “tutto onore e gloria.” In esso lo Spirito Santo ha raggiunto la concentrazione, l’eternalizzazione e la diffusione in tutto il corpo di Cristo della immutabile pienezza dell’atto di redenzione, tutte le ricchezze spirituali della Chiesa nel passato, nel presente e nell’eternità. (Dom Paul Delatte, Commentary on the Rule)
Il Rito Antico, educatore per eccellenza del Cattolicesimo, cerca di liberare la mente dell’uomo dal secondario per il primario; dentro le mura, vuole che l’uomo sia libero di entrare in contemplazione della “unum necessarium” [la sola cosa necessaria]. Per farlo, richiede un gran patto, invocando il partecipante ad usare la sua intelligenza, la sua sensibilità, determinazione, ed anche il suo corpo per entrare nelle verità svelate dal suo linguaggio sacro, dei simboli carichi di mistero e delle cerimonie antiche.
Conclusione
La liturgia tradizionale permettendo trasparentemente, pedagogicamente, integralmente, esteticamente questa trasformazione dell’individuo, permette, di conseguenza, anche la trasformazione della società.
L’intera cultura del cattolicesimo e una società cattolica nelle sue manifestazioni pedagogiche, ascetico-mistiche, sociali, politiche, letterarie, artistiche, architettoniche e scultoree si irradiano dalla tradizionale liturgia latina.
Di conseguenza, nella tumultuosa crisi attuale della Chiesa, definite da un vescovo come la sua “quarta grande crisi” (Vescovo Athanasius Schneider, 30 maggio 2014), la Società degli Ignaziani è convinta che l’immemorabile antica liturgia in latino – con l’ascetismo che è insito in essa – è essenziale per il futuro di un cattolicesimo vigoroso.