Società degli Ignaziani – Una Mistica Cavalleresca

Society og Ignatians Mystique

IL CARATTERE MISTICO, DISTINTIVO DELLA SOCIETÀ DEGLI IGNAZIANI

  • È vivere e proclamare la natura completamente unica, sovranaturale e salvifica dell’identità Cattolica
  • Come iniziazione ai misteri divinamente rivelati (Mt. 13:11; Col 1:26), il mysterium salutis (il mistero della salvezza)
  • Nel Corpo Mistico di Cristo, la Chiesa Cattolica,
  • Attraverso la partecipazione ai sacramenti vivificanti e di trasformazione come viene recitato nella liturgia tradizionale sacra secondo il rito romano classico
  • Vivendo ed insegnando agli altri a vivere una vita Cristiana alla luce del significato mistico della grazia santificatrice e della deificazione,
  • quindi permettendo la trasformazione delle loro anime dai misteri salvifici di Nostro Signore Gesù Cristo: “Il progresso spirituale tende verso un’unione sempre più intima con Cristo. Questa unione è chiamata ‘mistica’ perché partecipa al mistero di Cristo attraverso i sacramenti – ‘i sacri misteri’ – e, in lui, al mistero della Santa Trinità. Dio ci chiama a questa unione completa con lui, anche se le grazie speciali o i segni straordinari di questa vita mistica sono conferiti solo ad alcuni per il gusto di manifestare il dono gratuito dato a tutti.” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2014.)
  • aprendo se stessi all’influenza trasformatrice del sovrannaturale tramite l’ascetismo al fine di preparare i loro cuori per le grazie dello stato mistico (la tappa di unione della trasformazione Cristiana)
  • un ascetismo il cui ideale è quello del militante che consacra cuore, mente e corpo a Dio sulle orme dell’eroe supremo della storia, il Signore Gesù Cristo
  • decidendo di raggiungere l’unione mistica con la Santissima Trinità formando un cuore cavalleresco, prendendo la cavalleria, come radicato nella Tradizione Cattolica, come matrice dell’ascetismo ignaziano poiché si è mostrato essere una pedagogia superba per il perfezionamento della virtù virile
  • e per questo entrando più profondamente negli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola grazie alla comprensione dello spirito cavalleresco, dell’etica e del codice che ha dato forma al cuore del loro cavaliere-autore. Le meditazioni degli Esercizi Spirituali di Ignazio profumano di cavalleria: il noblesse oblige di arruolarsi nell’esercito di Gesù Cristo a cui si promette immutabile lealtà, mossi dall’ammirazione per un leader cosi sublime le cui virtù sono l’espressione preminente di tutto cio’ che è vero, buono, bello e nobile nel cuore dell’uomo.
  • Formando cosi un carattere cavalleresco tipico di molti nostri antenati Cattolici da Luigi IX a Bernardo da Clairvaux, da Diofrey di Bouillon a Domenico, Francesco d’Assisi, e ai primi Ignaziani come Francis Xavier
  • secondo la teologia di San Tommaso d’Aquino che ha perfettamente sintetizzato la dottrina ascetico-mistica del Nuovo Testamento e i Padri della Chiesa

In sintesi, la Mistica Cavalleresca canalizza la triplice etica della Società degli Ignaziani (Tradizionale, Ignaziana, Tomistica) nella vita quotidiana perché è une spiritualità tipicamente cattolica per gli uomini nati dalla Tradizione Cattolica, espressa come un programma ascetico negli Esercizi Spirituali di Ignazio di Loyola, e spiegata intellettualmente riguardo alla forma e al contenuto nella teologia di San Tommaso d’Aquino.

SOCIETÀ DEGLI IGNAZIANI MISTICA – NATA DAL CATTOLICESIMO PER IL CATTOLICESIMO

  • Ogni ordine religioso cattolico deve esistere per lo stesso scopo principale: vivere e diffondere la Fede Cattolica, sia sul campo di battaglia della preghiera di clausura che nella società.
  • Ancora, poiché la Chiesa si trova in mezzo alle tempeste sempre mutevoli della storia, ogni nuovo ordine nasce per difendere e costruire il Corpo Mistico di Cristo in un modo che è nuovo ed efficace sulla base delle nuove sfide.
  • Nel Terzo Millennio, sotto gli assalti della “Dittatura del Relativismo” (Benedetto XVI) e della sua versione teologica di Modernismo, la Società degli Ignaziani è nata per difendere, insieme a tutti i veri Cristiani, le basi profonde della Fede Cattolica ‒ la sua identità soprannaturale come via per la salvezza eterna.
  • Quindi, è cruciale proclamare il Cattolicesimo non una mera religione ma il Mysterium, il “Mistero di Cristo” (Efesini 3:4), l’azione eterna di Dio nella storia, scoprendo il misterioso piano della “saggezza di Dio, segreto e nascosto, ‘che Dio ha decretato secoli prima per la nostra Gloria” (1 Cor 2:7). (1 Cor 2:7).
  • Conseguentemente, diventare Cattolici significa entrare nel Mysterium, parteciparvi, e cooperare con l’azione incessante di Dio per la realizzazione del Suo piano sul cosmo, sulla storia e sull’umanità.
  • La porta è attraverso l’unione mistica con Dio per la potenza della vita soprannaturale della grazia santificatrice nella forza della quale l’anima puo’ progredire verso un’unione ancora più intima con Cristo. Questa unione è chiamata ‘mistica’ non per uno spiritualismo vago o occulto ma perché “partecipa al mistero di Cristo attraverso i sacramenti – ‘i sacri misteri’ – e, in lui, al mistero della Santa Trinità.” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2014)
  • Dunque, in sintesi, “mistico”, che deriva etimologicamente dalla stessa radice dell’aggettivo Greco mystikos e del nome mysterion, oltre a riferirsi alla peculiarità della Società degli Ignaziani, punta anche alle fonti dello spirito caratteristico della Società:
    • Prima di tutto, il fatto che la Società viva da, e per, le basilari verità Cattoliche dei“misteri della salvezza”, nella loro bellezza e grandezza integrali alla luce della Tradizione, in particolare attraverso la Messa Tradizionale in latino e il Divinum Officium.
    • In secondo luogo, si riferisce alla nostra determinazione a dare forma al nostro stile di vita e alla nostra missione attraverso la dimensione mistica della vita Cristiana, come dopotutto viene interpretato dalla Tradizione Cattolica, specialmente dai Padri della Chiesa, Lettere di Sant’Ignazio di Antiochia, Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola, e, in particolare, dalla teologia di San Tommaso d’Aquino. 

    Visione del Mondo: Storia nella luce dell’Eternità ‒ il “Mistero della Salvezza”

    • La storia, il cui senso e scopo profondo sono noti solo a Dio, viene rivelata “nel mistero” (Rom. 16:25; 1 Cor 2:7; Efesini 5:32; Col. 1:26-27), “il mistero che è stato nascosto dall’eternità in Dio” (Efesini 3:9; Col. 1:26; Dan. 2:20-30), “secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui (Cristo) prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra.” (Efesini 1,9). E’ il dinamismo dei millenni che progrediscono verso la loro ultima fine divinizzata nella drammatica lotta tra “la Città di Dio e la Città dell’Uomo” (Sant’Agostino). (St. Augustine).

    La Chiesa Amata come il Corpo Mistico di Cristo

    • Gli Ignaziani amano la Chiesa nella sua triplice dimensione di Chiesa Militante, Chiesa Purgativa e Chiesa Trionfante come la naturale estensione del loro amore per il loro Signore Gesù Cristo poiché essi lo riconoscono essere il Suo Corpo Mistico, il prolungamento organico attraverso i millenni dell’Incarnazione. E’ perciò la vera casa natale dell’anima, la sola terra in cui l’uomo trova la porta alla vita con la Santa Trinità, alla salvezza eterna, e le verità per una civiltà devota (Efesini 5:32; San Tommaso d’Aquino, Summa Theol. III, q. 8; Pio XII, Mystici Corporis Christi)

    La Santissima Eucaristia, Mysterium Fidei: Porta per la Deificazione

    • Gli Ignaziani lottano per la partecipazione mistica nel “mistero di Cristo” (Efesini 3:4) tramite i sacramenta (mysteria) che trasformano la vita e la società della sacra liturgia (i sacramenti, sacramentali, la preghiera), la cui fonte e il cui culmine sono nel Mysterium Fidei del Santo Sacrificio della Messa. Questa è la porta per partecipare alla Redenzione di Cristo “ciò che era visibile nel Signore è passato al mistero.” (Papa Santo Leone il Grande). Secondo l’antica forma della liturgia, la “Straordinaria Forma del Rito Romano”, fonte di ispirazione per lo stile di vita ascetico-mistico e per la missione degli Ignaziani.

    L’Identità Mistica del Prete: Alter Christus

    L’Ignaziano vive il suo sacerdozio come un’unione mistica con la persona del Signore Dio suo, Gesù Cristo, Capo del Corpo Mistico, l’unico e solo ponte tra il Dio eterno e l’uomo. Vive vigile rispetto alla sua fantastica responsabilità perché “rappresenta la persona di Nostro Signore Gesù Cristo in quanto Egli è Capo di tutte le membra [della Chiesa] ed offrì se stesso per esse: perciò va all’altare come ministro di Cristo, a Lui inferiore, ma superiore al popolo.” (Pio XII, Mediator Dei). Dunque, egli è vigile rispetto al fatto che “la cosa più divina di tutte le cose divine è cooperare con Dio nella salvezza della anime” (Dionisio) e che come ambasciatore di Cristo, “ad imitazione del Suo Redentore egli dà se stesso, mente, cuore, affetti, forza, tempo, tutto per Dio. E’ persino pronto a sacrificare il suo vero sangue ed anche la sua stessa vita per ottenere la salvezza delle anime” (San John Eudes, Memorie della Vita Ecclesiale)

    Scopo della Vita: L’Unione Mistica con la Santissima Trinità

    • Come la Chiesa nella dottrina, e i santi in azione, hanno pensato, la vita Cristiana è l’energia soprannaturale della grazia santificante, che illumina e rinvigorisce l’uomo fino alla deificazione delle profondità maggiori della sua anima (2 Pietro 1:4), l’unione mistica con la Trinità Santa e un’esistenza soprannaturale con i maggiori poteri per la verità, la bontà, la bellezza, e l’azione.
    • Dunque, gli Ignaziani hanno guardato la loro vita come un privilegio glorioso di ascendere, con cuore cavalleresco, i sentieri ascetici della “montagna di Dio” (Salmo 47). Con un crescente senso di meraviglia, gratitudine, e di orgoglio sacro della propria identità Cattolica che straripa con entusiasmo e urgenza in un dinamismo energico, proattivo, a favore della conversione per l’onore di Dio, per la salvezza eterna delle anime, e la cristianizzazione della società.

    Attitudine Mistica: Soggezione, Riverenza, e Senso del Sacro nell’avere a che fare con le “Cose di Dio”

    • Tutta l’azione e il pensiero ignaziani alla luce della completa santità e purezza del Dio Eterno ed Onnipotente
    • Il sacerdozio Ignaziano, una vocazione vissuta in contatto con la santità di Dio, richiede senza alcun compromesso una spinta continua verso il compimento del comandamento divino: “Siate santi come io lo sono” attraverso uno stile di vita ascetico e mistico.
    • Mostrato nel senso del sacro quando si recita il Santo Sacrificio della Messa e la sacra liturgia che generalmente vigila sulla natura sublimamente misteriosa del “Mistero di Cristo” ( Romani 16:25-27, Col. 1:25-27) e del “mistero del Regno di Dio” (Mc 4:11; Lc 8:10)

    Missione come Dinamismo Proattivo per la Conversione della Dimensione Mistica del Cattolicesimo

    “Andate e battezzate tutte le nazioni”: Realizzando il comandamento del Signore, la Società degli Ignaziani introdurrà gli uomini e le donne alla dimensione mistica del Cattolicesimo, che ha la base nelle sacre scritture, che è vissuta dai santi, e spiegata dai Padri della Chiesa e da San Tommaso d’Aquino. Con tutta la sua verità, bellezza, e vitalità, questo è il modo più potente, bello ed efficace per impegnarsi proattivamente nella conversione delle masse post-cristiane e non cristiane. Qui gli uomini troveranno l’uscita dal labirinto della crisi di civiltà post-moderna, con la sua vacuità e il diavolo; arriveranno a Lui che è la “Verità e la Vita” viaggiando nel modo sublime ed attraente di colui che è “La Via” scoprendo che l’identità Cattolica non è una mera serie di obblighi ma un nuovo modo sovrannaturale di essere, di vivere, attraverso la vitalità della deificazione in cui l’uomo trova completa realizzazione (2 Pietro 1:4).