Per essere profondamente Cattolici, un ordine davvero nuovo e veramente originale non deve preoccuparsi per niente dell’originalità ma piuttosto cercare di far innamorare gli uomini delle verità eterne.
È a questo che la Società degli Ignaziani aspira ardentemente: ad essere progenie dell’eternamente Cattolico, un sogno radicato nell’eternità, un altro esempio dell’ideale immortale presente nei cuori dei Cattolici per duemila anni: a portare uomini e donne ad amare le verità eterne che sono da trovare nelle dottrine della Fede Cattolica, come rivelato da Nostro Signore Gesù Cristo, trasmesse nel corso dei secoli dalla Tradizione e validamente interpretate dal Magisterium, per il bene della “unum necessarium” [la sola cosa necessaria]: l’onore di Dio e la salvezza delle anime. E tutto cio’ viene fatto seguendo il cammino tracciato da Sant’Ignazio di Loyola e Sant’Ignazio di Antiochia.
Matrice Cattolica
Tuttavia i tratti distintivi Ignaziani non sono molto originali. Come potrebbero esserlo? Poiché ogni cosa nel cuore dell’ideale ignaziano deriva dalla matrice cattolica, tutto ciò che siamo, facciamo, e per cui combattiamo è riassunto nel Credo della Chiesa Cattolica, il Corpo Mistico di Cristo. Siamo seguaci di Colui che disse “Io rendo nuove tutte le cose” (Riv. 21:5): tutta la nostra “novità” è in Lui; tutto il nostro carisma si trova unicamente nella sete ardente di conoscere “Gesù Cristo e la Sua Crocifissione” (1 Cor. 2:2 ).
Invece, nella storia della Chiesa, dopo Sant’Antonio d’Egitto, San Basilio, e San Benedetto che fondo’ lo stile di vita eremita e monastico per le anime che avessero deciso di dare tutto a Dio, tutte le comunità religiose fondate da allora in poi sono state “tali e quali”.
Fondatori come Romualdo, Odo da Cluny, Bernardo da Clairvaux, Norberto, Domenico, Francesco, Ignazio, Vincenzo di Paolo, Don Bosco, James Alberione ed altri hanno cercato o di purificare un ordine riportandolo alla sua forma originaria – un’autentica “riforma” ‒ oppure, assistiti dall’azione dello Spirito Santo nella profondità delle loro anime, essi hanno riconosciuto un bisogno concreto della Chiesa che potrebbe essere soddisfatto da una nuova istituzione.
Questi fondatori hanno innestato i loro ordini nel vecchio albero di quercia della Chiesa, adottando e modificando le regole antiche, le costituzioni, gli statuti, i costumi, le Tradizioni ascetiche e mistiche venerate dai loro avi spirituali. Hanno diffidato delle novità e venerato le Tradizioni della Chiesa, con la stessa attitudine, servatis servandis, di San Paolo: “Ma anche se noi o un angelo del cielo dovessimo predicare un vangelo contrario a quello che abbiamo predicato a voi, che siamo maledetti.” (Gal. 1:8) Insieme al Papa Santo Pio X essi avrebbero prontamente affermato: “I veri amici del popolo non sono né i rivoluzionari né gli innovatori, ma i Tradizionalisti.”
Ispirazione Ignaziana
Analogamente con la Società degli Ignaziani. Cercando di rispondere ai bisogni della Chiesa nel modo più efficace possibile nel rispetto delle intuizioni ricevute, la Società scava nello spirito di Sant’Igrazio di Loyola, e del suo ispiratore, Sant’Ignazio di Antiochia. Ma si innesta anche attentamente sulla grande Tradizione che lo ha formato, e che egli ha consultato quando scrisse gli statuti e i costumi del suo ordine. Da qui l’importanza per gli Ignaziani delle grandi Tradizioni di vita ascetica e mistica che guardano verso San Benedetto e i suoi antenati spirituali. Da qui anche il ruolo dello spirito cavalleresco senza il quale Ignazio di Loyola non puo’ essere compreso.
Avendo i tratti distintivi di cui non possono affermare di essere gli autori, gli Ignaziani saranno sempre grati alle generazioni precedenti in altre famiglie religiose. Percio’ cercheranno di immunizzarsi contro l’infezione dell’orgoglio istituzionale, del compiacimento e cercheranno di gioire dei tesori della Tradizione Cattolica.
Dunque, la storia degli ordini religiosi nella Chiesa sembra la vita di un immenso albero di quercia dai cui rami continuano a spuntare continuamente nuovi germogli. Spesso i nuovi ordini non sono radicalmente nuovi ma sono piuttosto delle propaggini di ordini già esistenti oppure si ispirano ai fondatori di ordini già esistenti. Quindi, a discapito del fatto che essi siano giuridicamente separati gli uni dagli altri, le comunità sono legate dallo stesso carisma essenziale. Dalla chiarezza visionaria di San Benedetto, Sant’Agostino, San Francesco, San Domenico, e Sant’Ignazio di Loyola la Chiesa è stata arricchita dalla grande confederazione degli ordini religiosi dei Benedettini, Agostiniani, Carmelitani, Francescani, Domenicani e Ignaziani.
La Società degli Ignaziani vuole essere parte della famiglia Ignaziana degli ordini. Aspiriamo ad appartenere all’albero genealogico di Ignazio di Loyola, e attraverso di lui, a quello del suo ispiratore, Sant’Ignazio di Antiochia, il cui amore bruciante per Nostro Signore Gesù Cristo e la Santa Chiesa Cattolica, conferma l’ideale del soldato Basco. Proprio come dalla chiarezza visionaria di San Benedetto, San Francesco, e San Domenica sono sorte molte comunità religiose nella Chiesa, analogamente gli Ignaziani guardano la visione di Sant’Ignazio di Loyola di un gruppo di fratelli che, dando tutto per seguire Cristo“ad majorem Dei gloriam”, cercano di diffondere la verità della Fede Cattolica fino agli ultimi angoli della terra formandosi integralmente e duramente come missionari di un’impresa.
Dunque, guardiamo a questi due santi per il cammino della santità Ignaziana su cui ci sforzeremo di viaggiare verso la somiglianza con Cristo. Concretamente, ci addestreremo prendendo come punto di riferimento l’ideale di Sant’Ignazio di Loyola nella sua espressione pratica nelle costituzioni, metodi di lavoro, e costumi dello stile di vita comunitario varati da lui e dai suoi immediati successori.
Nuova intensità, nuove enfasi, nuovo metodo
Ancora, sebbene la Società degli Ignaziani intenda essere una propaggine fedele ed autentica dell’ideale di Sant’Ignazio di Loyola, ne è tuttavia anche un ramo originale distinto. Sebbene essa intenda vivere secondo le basi della visione di Sant’Ignazio, lo farà con una nuova intensità, nuove enfasi, e nuovi metodi in risposta ad un bisogno urgente della Chiesa che è, comunque, perenne.
Le nuove dimensioni della Società sono una risposta al bisogno urgente della Chiesa di uomini che difenderanno i pilastri più interni e profondi della Verità della Fede Cattolica e la Legge Naturale di fronte agli attacchi massicci della “Dittatura del Relativismo” (Benedetto XVI). Questa urgenza ci chiama a vivere secondo il carisma di Sant’Ignazio di Loyola di fornire alla Chiesa un gruppo di uomini che si sono ben equipaggiati per una difesa intelligente, dinamica ed energetica della Fede. Ci chiama anche ad intensificare la nostra consapevolezza del suo ispiratore, l’eroico Sant’Ignazio di Antiochia che rimase saldo di fronte alla chiamata dell’impero Romano di abbandonarsi al sincretismo.
La Società degli Ignaziani sarà differente dal modello ideato da Sant’Ignazio di Loyola per la sua Società in particolare relativamente a tre aree, comunque non nei principi ma piuttosto nelle politiche:
- Tradizione: la Società degli Ignaziani onora, difende, e diffonde attivamente la Tradizione Cattolica, la roccia su cui si fonda il Cattolicesimo, la base su cui le sacre scritture, il magisterium, il papato, e il sensus fidei sono costruiti. Senza la lealtà alla Tradizione il Cattolicesimo si liquefa in una pozza stagnante amorfa. Con la lealtà alla Tradizione il Cattolicesimo è un fiume potente, imponente e vitale che irriga i deserti di questo mondo.
- Liturgia: la Società degli Ignaziani enfatizzerà il ruolo assolutamente fondamentale della liturgia sacra sia per la santificazione degli Ignaziani che per l’evangelizzazione e adotterà la liturgia Tradizionale della Forma Straordinaria del Rito Romano come forma preferita.
- Minoranze Creative: la Società degli Ignaziani si concentrerà particolarmente sulla formazione di gruppi dinamici, con una mentalità missionaria di laicità Cattolica per convertire-diffondere e sulla creazione di una cultura Cattolica nella Società.
Dunque la Società soddisferà il requisto di buon senso della Chiesa nell’approvazione di una nuova fondazione: una risposta ad un bisogno che è particolarmente sentito in un determinato momento storico, un bisogno della “giornata” che urla per un rimedio anche se il bisogno potrebbe essere in corso.