La Tradizione Cattolica è l’Identità Cattolica

“Restate dunque forti, o fratelli, fedeli agli insegnamenti che vi abbiamo dato, sia a voce che per lettera.” – 2 Tessalonicesi 2:15

“Se alcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema.” (Galati 1:9)

“Cio’ che è stato tramdanto dagli Apostoli include tutto quello che contribuisce alla santità delle vita e aumenta la fede dei popoli in Dio; e cosi la Chiesa, nei suoi insegnamenti, nella sua vita e nella sua adorazione, perpetua e tramanda a tutte le generazioni tutto cio’ che è, tutto cio’ in cui crede.” (Costituzione Dogmatica del Vaticano II sulla Rivelazione Divina, Dei Verbum, n. 8)

Tradizione e Verità Divina

L’Ignaziano dà la sua vita per la difesa e la diffusione della Fede Cattolica prima di tutto perché essa rappresenta la Verità su Dio e sulla salvezza eterna dell’uomo.

La missione come prete di Nostro Signore Gesù Cristo è chiara: “Sanctificali nella verità; la tua parola è verità” (Gv. 17: 17). Per essere capace di conoscere questa Verità divina, l’uomo deve conoscere le verità. Si tratta delle verità rivelate da Colui che disse “Io sono la Via, la Verità e la Vita”.

Queste verità divinamente rivelate su Dio e l’uomo, sui misteri della vita, della morte, dell’eternità, delle relazioni umane, e su tutto cio’ che è importante nella società sono da trovarsi nella loro integralità solo all’interno dei confini della Sola, Santa Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana. “La Verità ci possiede: Cristo, che è la Verità” (Benedetto XVI).

La Chiesa è per missione divina “colonna e sostegno della verità ” (1 Timoteo 3: 15), la verità che Dio ha rivelato per la salvezza di tutti i popoli e che ha voluto fosse trasmessa interamente attraverso i secoli e verso tutte le generazioni (Dei Verbum, 7, Vaticano II).

La Chiesa dice, sia nel Concilio di Trento che nel Concilio Vaticano I, che vi sono due fonti della rivelazione di Dio, le Sacre Scritture divinamente ispirate e la Tradizione divinamente assistita. (Vedere anche Concilio Vaticano II, Dei Verbum,9).

La prima è la Parola di Dio contenuta nella Bibbia. La seconda è la Parola Divina non scritta ma comunicata oralmente da Cristo agli Apostoli o direttamente dalle Sue labbra o per ispirazione dello Spirito Santo, per esempio la validità del battesimo dei bambini.

Gli strumenti chiave per la trasmissione della Tradizione nel corso dei millenni sono soprattutto la sacra liturgia e le professioni di fede e poi, gli scritti dei Padri della Chiesa, la pratica della Chiesa, gli atti dei martiri, e i monumenti archeologici.

La Tradizione ha una dimensione doppia.

In primo luogo, essa si riferisce al gruppo di verità divinamente rivelate sulla fede e la morale comunicateci da Cristo oralmente attraverso gli Apostoli e da loro attraverso le successive generazioni di vescovi.

In secondo luogo, la Tradizione funziona anche come criterio infallibile di interpretazione per decidere se una dottrina è o meno Cattolica. La Tradizione ha questo ruolo di “regola di fede” (regula fidei) perché “precede le Scritture per tempo, conoscenza, ed estensione. E’ diversa dalle Scritture (…) perché non è solo una regola remota [criterio], ma prossima ed immediata” (L. Billot, Tradition et Modernisme, [dalla traduzione dal francese di Jean-Michel Gleize, Courrier de Rome, Versailles, 2007, p. 32])

Questo è valido perché anche le Sacre Scritture dipendono dalla Tradizione. La Chiesa, portatrice della Tradizione, esiste prima della Bibbia. I primi Cristiani erano Cristiani non per i testi del Nuovo Testamento ma per la Tradizione, le verità direttamente rivelate trasmesse loro direttamente dal Nostro Signore Divino o tramite i Suoi apostoli e i loro successori.

Le Scritture non possono comprensibilmente adempiere al ruolo di criterio prossimo dell’identità Cattolica perché, per loro natura e per i limiti dei lettori, sono suscettibili di interpretazioni contraddittorie, come dimostrano i gruppi protestanti che proliferano sempre più numerosi.

In quanto criterio infallibile di interpretazione, non è quindi soltanto un agente per l’interpretazione di testi biblici e di teorie teologiche ma costituisce essa stessa la Rivelazione Divina.

Lo stumeno o organo chiave della Tradizione è la Chiesa, che è stata istituita per volere divino e a cui è stata promessa l’assistenza divina nella salvaguardia della Rivelazione Divina, nella sua interpretazione, e nella diffusione e spiegazione del contenuto. All’interno della Chiesa, i successori di San Pietro e i concili hanno il ruolo di confermare la genuinità di ogni interpretazione biblica o teoria teologica.

Ma ogni atto magistrale di papi o consigli, per poter essere un’interpretazione valida della dottrina Cattolica essenziale deve assolutamente essere in armonia con gli insegnamenti di atti precedenti del magisterium (vedere San Tommaso D’Aquino, Summa Theologiae, III, q. 64, a. 2; Franzelin, On Divine Tradition; Newman, Essay on the Development of Christian Doctrine).

Dunque, l’Identità Cattolica è custodita dalla Tradizione

“Attraverso la Tradizione ‘la Chiesa, nella sua dottrina, nella sua vita, e nel suo culto perpetua e trasmette ad ogni generazione tutto ciò che è, tutto ciò in cui crede…’” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 78, citazione del Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 8, 1).

La Tradizione richiede obbedienza da parte dell’uomo perché è garantita dall’autorità divina dietro le verità delle Sacre Scritture e della Tradizione Orale che costituiscono il corpo della Chiesa di una dottrina immutevole, la sua depositum fidei.

“Il concetto di depositum, un possesso affidato a qualcuno…implica che abbiamo a che fare con qualcosa di sbagliato per la persona a cui è dato di toccare la materia. Inoltre, questa persona è stata privata del potere di usare l’oggetto che ha in carico. Quello che abbiamo imparato è il nostro possesso. Cio’ che ci è stato tramandato lo possediamo come in una sorta di prestito.” (Josef Pieper, Tradition, p. 21, 2010)

Queste verità sono la vera linfa vitale del Cattolicesimo dato che sono il nocciolo delle verità ricevute da nostro Signore direttamente o attraverso gli apostoli assistiti dalla fede divina e la Chiesa è chiamata a trasmetterle fino alla fine dei tempi, obbligandoci ad “un’adesione irrevocabile” (Catechism of the Catholic Church, 88).

Con l’infallibilità della Tradizione in quanto regula fidei per l’interpretazione delle sacre scritture e delle dottrine teologiche, sebbene ci sia – e ci sia stato ‒ il dispiegarsi delle verità implicite contenute (come i dogma dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione), verità che sono state parte della Tradizione, e autoritariamente e ripetutamente e continuamente insegnate attraverso i secoli da papi e vescovi e ritenute saldamente vere dal sensus fidei di fedeli Cattolici, hanno un carattere vincolante che non puo’ mai essere contraddetto da nessun decreto papale o conciliare.

Sebbene il potere del Papa sia il potere supremo nella Chiesa, non è arbitrario o illimitato ed è soggetto all’autorità, per esempio alle fonti della rivelazione divina nella Sacra Scrittura e alla tradizione orale e al criterio della Tradizione.

È cosi che la Chiesa trova la soluzione nei rari casi in cui vi sia una reale o apparente contraddizione tra una particolare dichiarazione del Papa o del concilio e un precedente insegnamento magistrale.

Amanti della Tradizione perché Amanti della Verità

In conclusione, gli Ignaziani, come tutti i veri Cattolici, sono amanti della Tradizione della Chiesa perché essa è legata alla Verità.

Le verità della Tradizione Cattolica non sono delle mere invenzioni dell’uomo ma, essendo rivelate per spirito divino, sono la tradizione sacra che è l’unica e sola tradizione che l’uomo è chiamato a porre come fondamento della sua esistenza.

Inoltre, dare sostegno alla Tradizione Cattolica non è un atto irrazionale ma un atto di favore verso dottrine che, sebbene superino i limiti della mente umana, non sono mai in contraddizione con essa.

Dunque, poiché avendo a che fare con la Tradizione si ha a che fare con la Verità, la nostra attitudine è chiara:

“Chiaramente non stiamo trattando qualcosa di nuovo, con evoluzione e metamorfosi. E’ una questione di preservare con tutti i cambiamenti l’identità di qualcosa che si pressupone pre-esistente, contro il passare del tempo e a discapito di esso. Tutto in una volta gli slogan sono fondamentalmente diversi. Invece di un “nuovo modo per guardare le cose” e “progresso”, sentiamo, “La Parola che ancora lasceranno rimanere.” Uno resiste con passione ad “un altro Vangelo” (II Corinti 11:4).” (Josef Pieper, Tradition, pp. 2-3)